Fuori i lavoratori per far posto al deposito
15.10.2009 09:03
C’era una volta a Bosco Marengo (Alessandria) uno stabilimento di combustibile nucleare denominato Fabbricazioni Nucleari. Attualmente il sito ospita SOGIN (nucleare) e NTA (nuove tecnologie non nucleari) entrambe con lo stesso padrone: ENEA, cioè il Governo. In questi giorni l’Enea ha comunicato di chiudere NTA e trasferire (anche sinonimo di licenziamento) i 30 lavoratori a Saluggia (Vercelli). Il sito, senza NTA, sarà così tutto disponibile alla Sogin per ospitare il deposito nucleare che la stessa sta allestendo, anche demolendo il vecchio impianto, grazie ad una illegittima autorizzazione del Governo e con il consenso di Comune di Bosco Marengo, Provincia di Alessandria e Regione Piemonte. C’è chi teme che tale deposito, previsto “provvisorio, a tempo indeterminato”, cioè definitivo nel linguaggio italico, diventi nel tempo sempre più grande e addirittura il luogo “meno inadatto” per il deposito centrale di tutte le scorie nazionali. Piccolo o grande che sia, è pericoloso all’ambiente, alle generazioni presenti e per millenni alle future. Falde acquifere, esplosioni, attentati, aerei, meteoriti ecc.
Contro questo deposito Medicina democratica, Legambiente, Pronatura e alcuni consiglieri regionali, sostenuti da centinaia di sottoscrittori tra cui Beppe Grillo, stanno lottando con un ricorso al Tar Piemonte (Tribunale amministrativo regionale). Noi sosteniamo, in base alle leggi, che il nucleare debba sparire da Bosco Marengo ed essere trasferito in un apposito deposito nazionale, così che il sito di Bosco, bonificato, prato verde, appartenga tutto a NTA, la quale possa svilupparsi in ricerche e tecnologie di energia alternativa. E’ una battaglia che vale anche per tutti gli ex siti nucleari italiani. Invece sindaco di Bosco, presidenti di Provincia e Regione, favorendo il deposito “temporaneo a tempo indeterminato”, come previsto stanno condannando le popolazioni ad un grave pericolo e i lavoratori a perdere il posto di lavoro.
Purtroppo noi abbiamo difficoltà a reperire l’enormità di soldi necessari per proseguire il ricorso, e forse dovremo arrenderci malgrado l’entusiasmante sottoscrizione popolare.
Lino Balza
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